Principi fondamentali nella pratica delle asana, validi per tutti gli adepti del sistema Hatha Yoga
- Evocazione della comunione e dell’unità fra il Microcosmo del nostro essere e l’intero Macrocosmo. Per questo, possiamo ricorrere alla seguente idea-forza benefica: “Il mio intero essere fisico e sottile è perfetto ed armonioso; sono uno con il Macrocosmo manifestato in miliardi di nomi e forme. Sono sempre pieno di bontà verso tutti coloro che sono attorno a me e li aiuto in modo altruistico quando ne hanno bisogno”.
- Interiorizzazione ed approccio pieno di coscienziosità alla pratica dell’Hatha Yoga. Aspirazione, fervore.
- Sforzo misurato con saggezza; attenzione, calma, vigilanza.
- Concentrazione ferma su una delle zone del corpo, su una delle sue funzioni, su alcuni elementi specifici della pratica, o sull’immobilità del corpo.
- Presa di coscienza dell’esistenza di due fasi o tappe in ogni asana: fase passiva e fase attiva.
- Rilassamento del corpo, del fisico e della coscienza prima e dopo aver realizzato un’asana, simultaneamente alla percezione ed assimilazione attraverso risonanza occulta dell’energia sottile specifica di quell’asana.
- Necessità di realizzare esercizi specifici di riscaldamento prima di iniziare le sessioni di Hatha Yoga.
- Rispetto rigoroso dell’ordine di esecuzione delle posture corporee.
- Stabilire preventivamente un certo modo di respirare, prima della realizzazione effettiva delle asana.
- Distacco, assenza di forzature, assenza di competitività.
È necessario che la pratica delle asana sia realizzata in modo perseverante, ma senza spirito di competizione. Per sé stesso, l’Hatha Yoga rappresenta uno stile di vita completamente diverso da quello moderno. Persino quando un aspirante yoga non può realizzare perfettamente dall’inizio le posture corporee, a causa di alcune limitazioni di ordine fisico, la pratica delle posture yoga ha sempre un effetto benefico dal punto di vista psicosomatico, se l’attenzione viene focalizzata in modo corrispondente sull’esecuzione e se vengono rispettati alcuni principi fondamentali:
– durante la pratica delle asana, cercheremo di osservare ogni attitudine corporea che realizziamo come una porta aperta verso la spiritualità profonda, verso la la rivelazione del Sé Supremo Immortale Atman;
– si raccomanda che la pratica Hatha Yoga venga realizzata in un luogo ben areato, appartato e tranquillo. È bene che il suolo su cui si pratica non sia molto duro, ma neanche troppo morbido (in questo senso si raccomanda di realizzare gli esercizi di Hatha Yoga su una coperta piegata in due o anche in quattro, o su un tappetino di grandezza adeguata); in questo modo si eviterà l’apparizione di scomodità o dolore in alcune zone del corpo;
– per l’intera durata di realizzazione della sessione di Hatha Yoga, è bene respirare solo dal naso (ad eccezione del caso in cui la tecnica di realizzazione di alcune tecniche yoga lo richieda). Allo stesso modo, manterremo gli occhi chiusi, per interiorizzarci al meglio. Si raccomanda, ugualmente, che la sessione di asana termini sempre con una o più posture corporee inverse, seguite dal rilassamento profondo o da una breve meditazione;
– è’ necessario che ogni esecuzione di qualsiasi asana comprenda quattro fasi distinte: la preparazione dell’esecuzione, l’effettiva realizzazione dell’asana; il mantenimento della postura corporea sufficientemente a lungo; il ritorno nella posizione iniziale e la presa di coscienza degli effetti sottili specifici;
– se il praticante non può realizzare correttamente o non può effettuare affatto una certa postura corporea a causa di un handicap di natura fisica, si raccomanda l’utilizzazione della visualizzazione creatrice; si immaginerà nella sfera della coscienza la realizzazione della postura, quanto più chiaramente possibile, e come se questa fosse eseguita perfettamente da quella stessa persona;
– comprensione profonda della necessità di applicare in ogni situazione di vita la non violenza (ahimsa), che porta con sé uno stato di calma e pace interiore;
– è necessario che la sessione di asana sia integrata al momento giusto in rapporto ad altri elementi della pratica dell’Hatha Yoga (come, ad esempio, il pranayama – il controllo della respirazione, i mudra – i gesti specifici di messa in risonanza con alcune energie gigantesche del Macrocosmo, i bandha – le contrazioni specifiche che vengono realizzate in alcune zone del corpo, ecc.).
– il rilassamento di tutte le zone del corpo, indipendentemente dal fatto che esse abbiano contribuito o meno al mantenimento della postura fisica che è stata realizzata. Ricordiamo sempre che il reale progresso nella pratica dell’Hatha Yoga sopraggiunge quando le tecniche ed i procedimenti vengono realizzati in uno stato di calma e di profondo rilassamento.
– è necessario che ogni tecnica ed esercizio di yoga sia accompagnato da una corrispondente focalizzazione dell’attenzione, ciò che rende coscienti degli effetti che sopravvengono allora nel nostro essere.
Frammento dal libro Hatha Yoga per yogi principianti ed avanzati pieni di aspirazione, autore Swami Mahasiddhananda, libro edito da Edizioni Shambala