Il lupo buono e il lupo cattivo che esistono nel nostro essere, nell’universo interiore di ognuno di noi (I)

del professore di yoga Gregorian Bivolaru

Di seguito, presenteremo un’interessante storia significativa che proviene dalla vecchia tradizione amerindiana.  Sottolineiamo fin dall’inizio che questa storia illustra l’esistenza, nel microcosmo dell’essere umano, di due livelli distinti di coscienza. Per lo più, è essenziale considerare che questa storia integra implicitamente, in maniera criptica, l’esistenza e la manifestazione incessante della Legge di risonanza occulta e che è, allo stesso tempo, profondamente simbolica. Il suo insegnamento può essere applicato con successo sia nella spiritualità, sia nelle strategie che cercano di risvegliare e dinamizzare in modo armonioso l’intelligenza emozionale. Negli ultimi tempi, questo genere di intelligenza ha risvegliato l’interesse della psicologia e, poco a poco, il suo valore è diventato sempre più evidente.

Il lupo buono e il lupo cattivo che esistono nel nostro essere, nell'universo interiore di ognuno di noi (I)

Il contenuto di questa storia è il seguente:

Un giorno, un ragazzo andò da suo nonno, che era anche il capo di una tribù amerindiana. Il nonno incarnava sia per lui, che per tutti gli altri membri della tribù, un vero modello di serenità, di bontà, di compassione, di buona volontà e di saggezza.

Dopo essere arrivato davanti al nonno, il ragazzo iniziò a confessarsi ed a parlare sinceramente delle sue frustrazioni, sulla sua infelicità e confessò anche che spesso era tormentato, e si sentiva divorato e lacerato da uno stato di rabbia; gli disse che in alcuni giorni l’intensità di queste emozioni nefaste che viveva lo spaventava.

Poi sottolineò che in molti casi questi stati lo accaparravano, lo facevano soffrire per molti giorni e che questi vissuti dolorosi apparivano più e più volte.

Alla fine di questa confessione, il ragazzo disse a suo nonno che si sentiva già vittima di questi scatenamenti emozionali che lo esauriscono, lo torturano e gli fanno pensare che la vita sia un inferno.

Con sua sorpresa, il nonno gli confessò quanto segue:

“Mio caro, è necessario che tu sappia che quando ero un ragazzo come te, mi confrontavo anch’io, di quando in quando, con stati di questo genere, strazianti, travolgenti, che alla fine mi riempivano di amarezza, di rabbia sia contro di me, sia contro gli esseri attorno a me per cui arrivavo a sentire proprio stati di odio (specialmente quando scoprivo che questi uomini che erano cattivi con me, furbi ed agguerriti, non sentivano, nella maggior parte dei casi, alcun dispiacere né quando mi facevano male, né dopo)”.

Nello scoprire che suo nonno era passato, in gioventù, attraverso esperienze simili, il ragazzo rimase in un primo momento a bocca aperta. Non poteva credere che suo nonno, che ora era per lui un modello di bontà, di serenità e di saggezza, si potesse essere confrontato con esperienze dolorose e con l’intera gamma di emozioni atroci che egli viveva e che gli provocavano sempre più ansia e sofferenza interiore.

Immediatamente, divenne molto più attento ed ascoltò con grande riguardo quello che suo nonno gli disse poi:

“Mio caso, è necessario che tu sappia che sempre, senza alcuna eccezione, l’odio che manifesti, ti esaurisce, ti fa soffrire, e ti rovina persino la salute. Il più delle volte, non importa quanto sia grande il tuo odio, non potrai ferire fisicamente il tuo nemico. Tieni presente che quando odi, tutto accade come se tu stessi inghiottendo veleno, sperando scioccamente che in questo modo il tuo nemico mortale finirà per essere ucciso.

Confesso che quando ero come te, avevo bisogno di lottare con tali sentimenti terribili che apparivano per diversi motivi nel mio essere. Ho scoperto allora che nella mia natura interiore esistevano due lupi che ululavano, talvolta anche per molte ore al giorno, e che combattevano in mille modi.

Alla fine, ho potuto rendermi conto piuttosto rapidamente che il lupo cattivo era pieno di rabbia, reagiva immediatamente con la paura, era avido, vendicativo, rancoroso, pieno di egoismo; in lui esistevano risentimento e un desiderio di vendetta straordinariamente potente ed ostinato. Il secondo lupo era buono, pieno d’amore, fiducioso, manifestava buona volontà, bontà, tendenza a perdonare, comprensione, compassione, intuizione creativa, e persino saggezza.

Ti confesso che anche per me era molto difficile vivere con i due lupi che combattevano nella mia coscienza. Non smettevano mai e scatenavano dentro di me lotte giornaliere. Ho potuto rendermi conto che talvolta vinceva il lupo buono, ma ho constatato con terrore che altre volte vinceva il lupo cattivo.

Ad un certo momento arrivai all’esasperazione a causa di queste lotte che i due lupi ingaggiavano dentro di me. Queste lotte mi rendevano molto ansioso, perché mi colpivano sempre, in uguale misura.

Un giorno, proprio come per te, non sapevo più che cosa fare, perché queste lotte continuavano a tormentarmi, qualche volta anche più volte nello stesso giorno”.

Lupul cel rau

In modo ovviamente nervoso ma sempre affascinato dalla storia di suo nonno, osservando che dopo avergli raccontato tutto questo, il nonno era rimasto silenzioso e pensieroso, il nostro ragazzo prese il coraggio a due mani e domandò:

“Bene, bene nonnino, ho capito tutto. Ma ti volevo domandare, nel mio caso, potresti già dirmi quale dei due lupi vincerà, alla fine, la battaglia?”.

Non appena il ragazzo formulò questa domanda, il nonno sorrise in modo enigmatico, dopodiché, rimase silenzioso per un po’, e poi rispose al ragazzo con gentilezza ed umorismo:

“Impara, mio caro, che alla fine vincerà sempre proprio quel lupo che tu e solo tu hai nutrito più spesso e di più”.

Poi il vecchio capo della tribù diede una pacca sulla spalla del ragazzo e aggiunse:

“Vai in pace e non dimenticare mai che da te e solo da te dipende quale dei due lupi otterrà la vittoria finale”.

Il ragazzo andò via pensieroso e, riflettendo per qualche giorno sul consiglio pieno di saggezza che suo nonno gli aveva offerto, arrivò a sua volta alla conclusione che questo aveva del tutto ragione.

La lotta fra ciò che è benefico e ciò che è malefico

Quando analizziamo con attenzione, con lucidità, con forza di penetrazione questa storia significativa scopriamo che essa illustra in modo metaforico sia la definizione fondamentale del Bene, sia quella del Male, nella tradizione della saggezza planetaria.

Più precisamente, in questa tradizione millenaria, si dice che: “Il bene è l’assenza del Male” e “Il male è l’assenza del Bene”.

Considerando ciò, diventa possibile osservare che, quando risvegliamo e dinamizziamo sempre di più, nel nostro universo interiore, il Bene divino, facciamo in modo così di fermare e, persino di annientare il Male.

Non appena facciamo costantemente sempre più il bene, osserviamo che nel nostro essere il male diminuisce, si ferma e, ad un certo momento, scompare quasi totalmente. Quando un essere umano raggiunge stati molto elevati di deificazione, nel suo universo interiore predomina il bene, mentre il male è stato completamente annichilito.

Dall’altra parte, quando un essere umano risveglia e dinamizza sempre di più il male nel proprio universo interiore, fa sì che in questo modo il bene diminuisca e si fermi; e, ad un certo momento, se agirà sempre più in questo modo, determinerà l’annientamento completo del bene.

Non dobbiamo perdere di vista neanche per un attimo che quando nel microcosmo del nostro essere predomina il Bene divino, questa predominanza fa prevalere in noi quei processi di risonanza occulta implicitamente benefici, armoniosi, divini, puri e sublimi.

Nel caso in cui nel nostro universo interiore predomini il male, questo farà implicitamente prevalere in noi quei processi di risonanza occulta malefici, nefasti, che scatenano malattia, disarmonia, problemi, sofferenza, tormento, tensioni di tutti i tipi che fanno sì che la nostra vita appaia infernale.

Gli esseri umani in cui predomina il bene vivranno un’esistenza felice, paradisiaca.

Quindi, nel caso di questa storia significativa, i due lupi di cui si parla non sono altro che il bene e il male, che si trovano presenti nell’universo interiore dell’essere umano. Fintanto che non vince definitivamente il bene o che non vince definitivamente il male, in quell’essere umano continua ad essere combattuta questa lotta sorda.

È necessario considerare che sarà doloroso ed amaro per l’essere umano in cui, alla fine, nella lotta fra i due lupi, vincerà il lupo cattivo. In tale orribile situazione, quell’essere umano cadrà poi in una spaventosa condizione demoniaca.

Ma poi, questo processo di regresso, di crollo nell’abisso, nell’inferno che si apre nel suo universo interiore, continua; ulteriormente, quel povero essere umano cadrà ancora e raggiungerà un raccapricciante stato satanico.

Ogni essere umano ha ciò che merita

Quando analizziamo con attenzione questa storia dei due lupi presenti nell’universo interiore della grande maggioranza degli esseri umani, osserviamo che si dice che dopo tutto, la vittoria sarà dalla parte di quel lupo che abbiamo nutrito di più e più spesso.

Il lupo buono

Merita farci una domanda: Come può essere nutrito nel nostro universo interiore il lupo buono e come può essere nutrito nel nostro universo interiore il lupo cattivo?

La risposta è semplice. Questa storia significativa evoca in modo criptico l’esistenza e la manifestazione incessante della Legge di risonanza occulta. Il nutrimento che portiamo nel nostro universo interiore al lupo buono sono le energie sottili, divine, benefiche che attiriamo nel microcosmo del nostro essere quando inneschiamo certi processi di risonanza occulta che persistono.

Il nutrimento che portiamo nel nostro universo interiore al lupo cattivo sono le energie sottili malefiche che attiriamo nel microcosmo del nostro essere, nella nostra aura, che provocano effetti nefasti, vissuti atroci, sconvolgimenti, malattie che, volenti o nolenti, dopo questo, saremo costretti a sopportare.

Proprio per questo si dice che ogni essere umano ha quello che si merita. Se attiriamo sempre di più il bene e in questo modo nutriamo il lupo buono con energie sottili divine, allora avremo molto bene nel nostro universo interiore e troveremo molto bene persino al di fuori da noi quando interagiamo con gli altri.

Dall’altro lato, quando nel nostro universo interiore nutriamo il lupo cattivo con le energie sottili malefiche, attireremo poi nel microcosmo del nostro essere le energie nefaste ed in questo modo avremo molto male e troveremo molto male in ciò che ci circonda.

Ecco che, in stretta connessione con le nostre scelte sia benefiche, sia nefaste, inizieremo a nutrire sempre di più e più spesso sia il lupo buono, sia il lupo cattivo.

Di conseguenza, quando scegliamo di nutrire nel nostro universo interiore sempre di più e molto spesso il lupo buono, in modo che questo trionfi per sempre sul lupo cattivo, nel nostro universo interiore appariranno e cresceranno stati e vissuti interiori come: pace profonda, compassione, altruismo, bontà, amore, saggezza, profondità, virtù, qualità divine, giusta speranza, progresso. Tutto questo farà in modo che nel nostro universo interiore sentiamo uno stato pregnante di ascensione.

Nel caso in cui sceglieremo di nutrire sempre di più e più spesso il lupo cattivo, in modo che ad un certo punto esso riesca a trionfare in modo malefico e definitivo sul lupo buono, nel nostro universo interiore apparirà uno stato sempre più forte di rabbia, di odio, di egoismo, di cattiveria, di indifferenza, di stupidità, di superficialità.

Invece della verità saranno accettati e persino abbracciati gli errori, le illusioni; saranno considerati qualcosa di normale i vizi, i difetti di tutti i tipi, la disperazione, il regresso; invece, dell’ascesa verso Dio ci confronteremo con uno stato terribile di caduta, di regresso.

Quando lo analizziamo con sufficiente attenzione, con una grande lucidità e con distacco, diventa possibile renderci conto che sia nella grande maggioranza degli esseri umani che ci circondano, sia in noi stessi, è presente anche attivamente il lupo cattivo che, anche quando non si manifesta per mesi, esiste tuttavia in stato latente nel nostro universo interiore.

Un simile lupo cattivo influenza con forza direttamente proporzionale al periodo di tempo della sua azione e la sua influenza nefasta fa in modo che diminuisca la frequenza predominante di vibrazione della nostra aura.

Allo stesso modo, l’influenza malefica del lupo cattivo si fa sentire attraverso il fatto che influenza in modo disarmonioso il livello di coscienza, influenza in modo malefico le prestazioni e fa implicitamente abbassare la qualità della nostra vita, così come la pienezza delle relazioni con quelli che ci sono più vicini.

In stretta connessione con i nostri propri schemi o idee o convinzioni malefiche, il lupo cattivo si può manifestare in noi con forza sotto forma di ansia, di rabbia, di disinteresse, di avidità, di egoismo, della falsa impressione di impotenza o può far sentire la sua presenza velenosa attraverso stati di depressione, di pessimismo che sempre, senza eccezioni, sono il risultato di un processo di risonanza occulta nefasta, atroce, malefica.

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