L’origine dello Yoga è millenaria e la prima volta che se ne vede scrivere risale a V sec. a.C. nella Katha Upanishad

La radice del termine Yoga deriva dal Sanscrito Yuj, che vuol dire “unire” e successivamente dal latino “iungere e iugum”. Lo Yoga può quindi essere interpretato come una via di riunificazione di noi stessi ma anche di ricongiungimento con le nostre Dimensioni Sovramentali e Spirituali che naturalmente e nativamente soggiornano in noi ma che spesso tendiamo a scordare a causa della frenesia della vita quotidiana o talvolta, semplicemente perché non siamo consapevoli delle nostre potenzialità.

Oggigiorno lo Yoga rischia di essere banalmente ricondotto a posture corporee più o meno coreografiche quando invece le Asana (appunto le posizione corporee) rappresentano solo un ottavo delle vie e peculiarità dello yoga. infatti, secondo Patanjali, che è stato il primo, nei suoi famosi yoga sutra,  a strutturare la disciplina dello yoga così come la conosciamo, esistono otto tappe per arrivare alla realizzazione ultima:

  • Yama: Principi Morali, universali e morali. In pratica, un sano approccio alla vita quotidiana e al rapporto con le altre persone
  • Niyama: Principi e Osservanze personali. Un percorso interno alla scoperta e sviluppo di noi stessi.
  • Asana: Attitudini corporee. Posture del corpo statiche o dinamiche che permettono la purificazione fisica e di entrare in risonanza con specifiche energie e frequenze
  • Pranayama: Tecniche di respirazione. Mediamente le persone usano una piccola parte del loro potenziale respiratorio. Grazie al Pranayama la respirazione può diventare molto più efficace
  • Pratyahara: il ritiro dei sensi, ovvero la capacità di distaccarci dal mondo che ci circonda prendendo tutto quello che ci accade nella vita con adeguato senso di distaccamento e calma
  • Dharana: la concentrazione. Un efficace Pratyahara porta a una capacità di concentrazione molto superiore e alla canalizzazione dell’energia verso il nostro reale focus dell’attenzione.
  • Dhyana: La meditazione. La concentrazione, può essere educata ed indirizzata verso stati e stadi meditativi finalizzati alla sintonizzazione con specifiche energie e vibrazioni ma anche alla ricerca in sé stessi con apposite tecniche introspettive.
  • Samadhi: l’illuminazione e uno stato di intensa e ineffabile comunione con il divino. Uno stato di comunione con la nostra essenza ultima (ATMAN) e di trascendentale presenza.

Attraverso queste 8 Vie, lo Yoga permette al praticante di perseguire tanti Benefici Fisici, Mentali, Psicologici, Sovra-mentali e Relazionali.

Questi alcuni dei benefici principali:

  • elimina lo stress
  • elimina la tensione psicologica, la depressione e la nevrosi
  • cura molte afflizioni del corpo fisico
  • amplifica la memoria e i poteri intellettivi
  • equilibra tutte le strutture dell’essere umano
  • stimola l’immunità
  • induce un profondo stato di calma e pace interiore
  • apre la strada verso la saggezza
  • libera l’uomo da pregiudizi, inibizioni e limitazioni
  • migliora la capacità di comunicare con gli altri
  • armonizza la vita erotica
  • attiva la forza di volontà
  • amplifica la fiducia in se stessi
  • facilita il successo e la realizzazione
  • armonizza la struttura del corpo fisico, eliminando il grasso in eccesso
  • rafforza i muscoli
  • aumenta la concentrazione
  • risveglia e amplifica la capacità di amare
  • apre l’uomo verso un’autentica comunicazione spirituale con Dio e con l’Universo.

Spirale Yang, una forma di meditazione speciale realizzata frequentemente nella nostra Scuola

Nei corsi della nostra scuola, in particolare nel Percorso di Yoga Integrale Esoterico, vengono affrontate tutte queste tematiche attraverso un percorso che dura più di 30 anni. Un percorso alla scoperta di sé, di energizzazione, affinamento delle intenzioni, interpretazione della realtà sotto varie prospettive tradizionali autentiche.

Ecco perché dovremmo fare del nostro meglio per trasformare la Sadhana (cioè la pratica spirituale) della sala, nella Sadhana della vita.