L’universo pieno di mistero pulsa ritmicamente
del professore di yoga Gregorian Bivolaru
Gli yogi e i saggi dell’Oriente avevano secoli fa una visione dinamica sull’Universo, simile a quella dei fisici moderni. Non sorprende il fatto che anch’essi utilizzassero l’immagine della danza divina per esprimere l’intuizione riguardo alla vibrazione fondamentale che fa vibrare l’intero Universo.
“Tutte le cose e gli esseri sono aggregati di atomi che danzano e, attraverso il loro movimento, producono suoni sottili. Quando il ritmo della danza si modifica, si modifica anche il suono prodotto… Ogni atomo interpreta sempre il canto della sua energia sottile ed il suo suono crea in ogni momento forme diversamente colorate e luminose, più o meno grossolane e sottili”. – Alexandra David Neel
La somiglianza di queste visioni geniali con quelle dei fisici moderni diventa impressionante, specialmente se ricordiamo che il suono è, di fatto, un’onda di una certa frequenza che si modifica quando il suono si modifica, e queste particelle – il moderno equivalente del vecchio concetto di atomo – sono ancora energia sottile, che vibra con una frequenza direttamente proporzionale alla loro energia. Secondo le moderne teorie dei campi di forza, ogni particella canta in effetti il proprio canto sottile, producendo modelli ritmici di energia (particelle virtuali) in “forme più o meno grossolane e sottili”.
La metafora della danza divina, cosmica ha trovato la sua espressione più profonda e più bella nell’induismo. Si tratta del grande SHIVA NATARAJA. Secondo le credenze induiste, l’intera vita è solo una parte di un grande processo ritmico di creazione e distruzione, di morte e rinascita, e la danza divina di SHIVA simboleggia esattamente il ritmo eterno vita-morte, che continua in cicli senza fine.
“Nella notte di BRAHMA (prima della Creazione), la Natura è inerte e non può danzare se SHIVA non lo desidera. Quando si risveglia dalla beatitudine, Egli inizia a danzare e trasmette così, nella materia inerte, onde energetiche sonore. Ed ecco che la materia danza ora con lui, facendo attorno a lui un cerchio glorioso. Nella sua danza divina, SHIVA, il grande yogi, sostiene le miriadi di mondi che formano l’Universo. Alla fine dei tempi, continuando a danzare, SHIVA distrugge tutte le forme attraverso il fuoco, portando tutto al riposo”. – Ananda Coomaraswamy
La danza divina di SHIVA simboleggia non solo i cicli cosmici della creazione e della distruzione, ma anche il ritmo quotidiano della nascita e della morte, considerato nella tradizione induista come il fondamento dell’intera esistenza. Allo stesso tempo, SHIVA ricorda che tutte le forme manifestate del mondo sono MAYA – illusione cosmica. Non sono fondamentali, ma in continua trasformazione e movimento – finché SHIVA continua a crearle e dissolverle nel flusso incessante della sua danza. “I suoi gesti enigmatici, armoniosi e pieni di grazia precipitano nell’illusione cosmica, le sue braccia e i suoi piedi in volo, il bilanciamento del tronco crea e distrugge per sempre l’universo, la morte equilibra perfettamente la nascita ed infine annienta ogni inizio”. – Heinrich Zimmer Gli artisti indiani dei secoli X-XII hanno rappresentato la danza cosmica attraverso una magnifica scultura di bronzo. SHIVA ha quattro braccia, ed il suo superbo equilibrio ed i gesti dinamici esprimono il mistero dell’armonia dell’unità della Vita e dell’Universo. I dettagli di questa figura allegorica comunicano una grande ricchezza di significati. La mano destra superiore del grande yogi SHIVA tiene un tamburello per simboleggiare il suono primordiale della Creazione. La mano sinistra superiore porta una fiaccola, simbolo della distruzione di tutto ciò che è degradato e della purificazione necessaria per una nuova tappa di evoluzione. L’equilibrio delle due mani rappresenta l’equilibrio dinamico della Creazione e della distruzione nel mondo, accentuato dalla calma del danzatore che esprime il suo profondo distacco. Il piano della manifestazione è situato fra le due mani che simboleggiano la polarità della Creazione e della distruzione, dissolta e permanentemente trascesa da SHIVA. La sua seconda mano destra è sollevata nel MUDRA (gesto) di allontanare la paura, che rappresenta sempre il mantenimento dell’ordine e dell’armonia, protezione e pace. L’altra mano sinistra punta verso il basso, verso il piede sollevato che simboleggia la liberazione dall’incantesimo di MAYA. Lo yogi SHIVA danza sul corpo di un demone, immagine dell’ignoranza umana e delle limitazioni egotiche che scompaiono attraverso la conoscenza ultima, per raggiungere la suprema liberazione.
La Coomaraswamy descrive la danza divina dell’Universo come un “flusso incessante di energia che passa da un’infinita varietà di modelli che si fondono in uno solo”.
Poesia, ma niente di meno della scienza
I fisici moderni hanno mostrato che il ritmo della Creazione e della distruzione non è presente solo nella successione delle stagioni, nella nascita e nella morte delle creature vive, ma si trova anche nella forma di quella vibrazione primordiale, l’essenza ultima della materia inorganica. Secondo la teoria dei campi quantici, tutte le interazioni fra i componenti della materia hanno luogo attraverso l’emissione e l’assorbimento di particelle virtuali. Inoltre, la danza della Creazione e della distruzione è il fondamento della materia, considerando che tutte le particelle materiali interagiscono fra loro attraverso emissione ed assorbimento di particelle virtuali. I fisici moderni hanno evidenziato che ogni particella subatomica vibra in questa “danza energetica” e determina a sua volta un campo specifico in cui nuove particelle vengono attratte, generando un continuo processo di pulsazione della Creazione e della distruzione del Macrocosmo.
I modelli di questa danza sono un aspetto essenziale della natura di ogni particella e determina molte delle sue proprietà. Ad esempio, l’energia implicata nell’emissione e nell’assorbimento delle particelle virtuali equivale ad una certa crescita della massa che contribuisce alla massa della particella che interagisce. Particelle diverse sviluppano modelli diversi nella loro danza, generando diverse crescite dell’energia. Da qui risultano diverse masse di interazione. Le particelle virtuali non sono solo una parte essenziale di tutte le interazioni fra le particelle e la maggior parte delle proprietà delle particelle. Sono ugualmente create e distrutte dal vuoto. Quindi, non solo la materia, ma anche il vuoto, partecipa nella danza cosmica, creando e distruggendo all’infinito ogni modello energetico.
Per i fisici moderni, la danza apparentemente misteriosa di SHIVA è la pulsazione della materia subatomica. Essi utilizzano le più avanzate tecnologie per disegnare i modelli di danza cosmica. Le fotografie delle camere a bolle per le interazioni delle particelle testimoniano il ritmo infinito della creazione e distruzione dell’Universo e sono, attualmente, l’espressione visiva della danza di SHIVA che uguaglia per bellezza e profondità quella artistica. Questa metafora della danza cosmica unifica così la vecchia mitologia, l’ambito religioso, la visione millenaria dello yoga e la fisica moderna del XX secolo. Così come dice la Coomaraswamy, è “poesia, tradizione spirituale, ma nulla di meno della scienza”. Frammento dal libro “Spazio, tempo e aldilà di questi attraverso lo yoga”, del professore di yoga Gregorian Bivolaru, pubblicata dall’editore ANANDAKALI